Donne nel Medioevo by Benedetto XVI;

Donne nel Medioevo by Benedetto XVI;

autore:Benedetto XVI; [XVI;, Benedetto]
La lingua: eng
Format: epub
editore: edigita
pubblicato: 2023-04-15T11:01:10+00:00


Santa Giuliana di Cornillon

Mercoledì, 17 novembre 2010

Roma, Aula Paolo VI

Cari fratelli e sorelle,

anche questa mattina vorrei presentarvi una figura femminile, poco nota, a cui la Chiesa però deve una grande riconoscenza, non solo per la sua santità di vita, ma anche perché, con il suo grande fervore, ha contribuito all’istituzione di una delle solennità liturgiche più importanti dell’anno, quella del Corpus Domini. Si tratta di santa Giuliana di Cornillon, nota anche come santa Giuliana di Liegi. Possediamo alcuni dati sulla sua vita soprattutto attraverso una biografia, scritta probabilmente da un ecclesiastico suo contemporaneo, in cui vengono raccolte varie testimonianze di persone che conobbero direttamente la santa.

Giuliana nacque tra il 1191 e il 1192 nei pressi di Liegi, in Belgio. È importante sottolineare questo luogo, perché a quel tempo la diocesi di Liegi era, per così dire, un vero «cenacolo eucaristico». Prima di Giuliana, insigni teologi vi avevano illustrato il valore supremo del sacramento dell’Eucaristia e, sempre a Liegi, c’erano gruppi di donne generosamente dedite al culto eucaristico e alla comunione fervente. Guidate da sacerdoti esemplari, esse vivevano insieme, dedicandosi alla preghiera e alle opere caritative.

Rimasta orfana a 5 anni, Giuliana, con la sorella Agnese, fu affidata alle cure delle monache agostiniane del convento-lebbrosario di Mont-Cornillon. Fu educata soprattutto da una suora, di nome Sapienza, che ne seguì la maturazione spirituale, fino a quando Giuliana stessa ricevette l’abito religioso e divenne anche lei monaca agostiniana. Acquisì una notevole cultura, al punto che leggeva le opere dei Padri della Chiesa in lingua latina, in particolare sant’Agostino, e san Bernardo. Oltre a una vivace intelligenza, Giuliana mostrava, fin dall’inizio, una propensione particolare per la contemplazione; aveva un senso profondo della presenza di Cristo, che sperimentava vivendo in modo particolarmente intenso il sacramento dell’Eucaristia e soffermandosi spesso a meditare sulle parole di Gesù: «Ecco io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo» (Mt 28,20).

A 16 anni ebbe una prima visione, che poi si ripeté più volte nelle sue adorazioni eucaristiche. La visione presentava la luna nel suo pieno splendore, con una striscia scura che la attraversava diametralmente. Il Signore le fece comprendere il significato di ciò che le era apparso. La luna simboleggiava la vita della Chiesa sulla terra, la linea opaca rappresentava invece l’assenza di una festa liturgica, per l’istituzione della quale era chiesto a Giuliana di adoperarsi in modo efficace: una festa, cioè, nella quale i credenti avrebbero potuto adorare l’Eucaristia per aumentare la fede, avanzare nella pratica delle virtù e riparare le offese al Santissimo Sacramento.

Per circa vent’anni Giuliana, che nel frattempo era diventata la priora del convento, conservò nel segreto questa rivelazione, che aveva riempito di gioia il suo cuore. Poi si confidò con altre due ferventi adoratrici dell’Eucaristia, la beata Eva, che conduceva una vita eremitica, e Isabella, che l’aveva raggiunta nel monastero di Mont-Cornillon. Le tre donne stabilirono una specie di «alleanza spirituale», con il proposito di glorificare il Santissimo Sacramento. Vollero coinvolgere anche un sacerdote molto stimato, Giovanni di Losanna, canonico



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